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Da aprile 2014 lavoro presso lo studio Lenaupraxis di Neukölln, Berlino, come psicoterapeuta individuale e di coppia in italiano, inglese e spagnolo.
Nascendo da un percorso formativo in ambito sistemico relazionale, il mio approccio terapeutico si fonda sull'esplorazione dei modelli relazionali vissuti e interiorizzati in ambito familiare. Grande attenzione rivestono nelle mie terapie miti e mandati che vengono trasmessi spesso inconsapevolmente dai genitori ai figli attraverso le generazioni e la cui forza e intensità possono cristallizzarsi a tal punto nel presente da generare veri e propri blocchi evolutivi ed esistenziali: precetti, valori e idee a volte rigidi su come si cresce, su cosa significa essere un uomo o una donna, avere successo nella vita, essere deboli o forti, buoni o cattivi ecc ecc., che spesso si trasformano in divieti e inibizioni interiori producendo sofferenza e disorientamento.
La possibilità di lavorare su temi emotivi salienti della propria storia familiare consente di attenuare “forze transgenerazionali” inconsapevoli e di attivare processi riparativi in cui la differenziazione e l'individuazione rispetto alle propria famiglia d'origine (soprattutto rispetto all'immagine che di essa viene interiorizzata) possano avvenire senza il bisogno di attuare tagli emotivi; tema tra l'altro molto rilevante per chi si trova a vivere l'esperienza della migrazione nel proprio percorso di vita, (una potenziale fuga, non solo in senso lato).
L'utilizzo di metodi esperenziali, non verbali e simbolici (quali per esempio la scultura familiare, il genogramma, l'esplorazione della narrazione onirica) costituisce un aspetto importante del mio approccio terapeutico. Il significato centrale che per me ha l'immagine individuale e relazionale in terapia, nonché degli archetipi a cui essa attinge, si è sviluppato e rafforzato anche attraverso un percorso di psicanalisi personale junghiana.
Considero l'immagine un prezioso veicolo di ispirazione associativa e un potenziale specchio di ciò che non si conosce di sé e a cui spesso non si riesce a dar voce attraverso le parole. La metafora (linguistica, artistica, onirica) permette di andare oltre il canale comunicativo gestito e controllato dalla ragione.
A volte esso si presenta saturo di senso e significati precostituiti, di veri e propri pregiudizi, che impongono un'immobilità e una stasi anziché favorire quei processi trasformativi necessari della persona, nel tempo, che conducono a una crescita e a un reale cambiamento.